Werther Germondari, ARMEGGIAMENTI (Fumbles), solo exhibition, 9th of February 2013:

Werther Germondari presenta all’Ospizio Giovani Artisti una mostra personale in cui espone per la prima volta la nuova opera “Omolog’azione”, del 2012, e una selezione e documentazione di altri lavori realizzati tra il 1984 e il 2010, in cui sono presenti armi da fuoco, o loro simulacri. Tale tematica, già molto di moda nelle scuole statunitensi, nelle ricerca di Germondari ha una duplice origine: innanzitutto il fatto che da giovane l’artista ha avuto un breve trascorso agonistico nell’ambito del tiro a segno sportivo, ma ancor di più nella sua incauta ed eterna volontà di spararle grosse.


Works/Opere presenti in mostra, in ordine cronologico: La difesa di Porta Pia, grafica del 1984, pubblicata anche nel volume ‘Fratelli D’Italia’ per i 150 anni dell’Unità d’Italia (ed.Giunti, 2011). L’ Agente Super8, del 1988, autoritratto per la multivisione ‘Registi senza troupe’, realizzata dal Festival ‘Round’ di Rimini nello stesso anno. Il cortometraggio La vita è una ruota, del 2000, presentato al Festival di Rotterdam nello stesso anno, e altri tre cortometraggi realizzati in co-regia con Maria Laura Spagnoli: Per Versum, del 2005, con Sergio Bini ‘Bustric’ (Selezione Ufficiale Rotterdam Film Festival e Premio Miglior Soggetto al Coffee&Cigarettes Film Festival, alla Casa del Cinema di Roma, nel 2010), Fuori Target, e Blue (sky) Movie, entrambi del 2008 e facenti parte del film ‘SexEquo’, primo film di lungometraggio di Germondari, sempre in co-regia con Maria Laura Spagnoli. L’installazione Il destino colpisce solo gli altri, realizzata per la prima volta nel 2010 per la collettiva ‘ac(cenni di contemporaneo’ (in cui erano presenti, tra gli altri, Arman, Daniel Spoerri e Paul Wiedmer). La documentazione fotografica e video della performance Il bandito bandito dal mondo dei banditi, realizzata anch’essa per la collettiva ‘ac(cenni di contemporaneo’.

Il destino colpisce solo gli altri

(Destiny only befalls others)

installation view-detail

Werther Germondari, REPUBBLICA CIECA - ELECTION DAY, solo exhibition, 24 / 2 / 2013:

Werther Germondari, in occasione delle giornate elettorali, presenta all’Ospizio Giovani Artisti una selezione di opere dal suo work in progress Repubblica Cieca (già sfociato nel 2011 in una mostra personale curata da Valentina Trisolino e realizzata alla Galleria Gallerati di Roma) e una selezione di altri lavori a tematica politica, realizzati tra il 1992 e il 2011: l’installazione PCI/PDS, del 1992, il video Comunisti verso destra, del 2002, la foto de Il Nasista, del 2007, il pluripremiato video Panca Popolare Italiana, del 2008, e Io e Papi al forno, foto sempre del 2008. Durante l’evento Germondari realizzerà inoltre la performance Maeno Destra, già presentata all’Officina dell’Arte di Tarquinia nel 2011.

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LA COLLEZIONE SPIRITUALE, group exhibition, 18-24 / 3 / 2013:

Artisti:     Eclario Barone, Gea Casolaro, Werther Germondari, Gianni Piacentini, Francesco Vaccaro

               Chiesa dell’Elettrosofia (Manolo Luppichini, Robert Chroscicki e Massimo Di Felice).

Curatore:    Werther Germondari


Collettiva a tematica spirituale, con una selezione di opere di otto artisti, realizzate tra il 1989 e il 2000, provenienti dalla collezione dell’OGA. [Immagini della mostra / exhibition views]

[documentazione su VR_media lab]

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Werther Germondari, TECNICHE MISTICHE, solo exhibition, 11-18 / 4 / 2013:

Sulla scia de La Collezione Spirituale, collettiva di cui è stato curatore nel mese di marzo del 2013, Werther Germondari ha presentato all’Ospizio Giovani Artisti la mostra personale Tecniche Mistiche, in cui ha esposto per la prima volta due nuove opere (Non estinguere il mio Fuoco e San Genziale) e una selezione e documentazione di altri lavori realizzati negli ultimi trent’anni, in cui è presente la tematica religiosa e spirituale. Opere in mostra, in ordine cronologico: Visioni Mistiche (God!/Godi), acrilico su tela del 1983. Mistica Pro-dotti, acrilico su tela del 1991. Il Progetto Goretti, realizzato per la personale Verticalizz’azioni alla galleria Spazio Limite di Corinaldo nel 1993. Una documentazione dell’installazione Werthicalizz’azioni, realizzata in Francia nella Chapelle de l’ENBA di Bourges, nell’ambito di Bandits-Mages, manifestazione artistica del 1995. Il Diavolo a Roma, 16mm del 2000, il video Gioco di Sguardo, del 2004, e il cortometraggio I Frutti del Peccato (in co-regia con Maria Laura Spagnoli), del 2012. San Genziale e il dittico fotografico Non estinguere il mio Fuoco, stampe plotter del 2013. La performance inedita L’origine del mondo (occidentale).

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LA COLLEZIONE SPAZIALE, group exhibition, 29/4 - 5 /5/2013:

Artisti:            Ali Assaf, Roberto Baldazzini, Werther Germondari, Gianni Piacentini, Fiuto Rama,

                        Walter Valentini, Alberto Vannetti, Søren West.

Curatore:        Werther Germondari


Collettiva sul tema dello Spazio Cosmico, con opere di otto artisti internazionali, tutte provenienti dalla collezione dell’OGA.

Werther Germondari, Difficile come piegare lenzuola in assenza di gravità, 2005

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LA COLLEZIONE LINGUISTICA, group exhibition, 23-29/5/2013:

Artisti:           

Marco Amorini, Luigi Battisti, Osvaldo Cavandoli, Werther Germondari, Ilaria Loquenzi, Ganni Piacentimi, Michele Sanzò, Antonio Tamilia.


Curatore:        Werther Germondari


Collettiva con opere di otto artisti italiani, tutte provenienti dalla collezione dell’OGA, in cui sono presenti riferimenti al linguaggio scritto e parlato.

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Werther Germondari, LEGGERE TUTTI, LEGGERE MENO, solo exhibition, 17-23 / 9 / 2013:

Werther Germondari, facendo seguito a ‘La Collezione Linguistica’ (l’ultima mostra collettiva realizzata all’OGA prima della chiusura estiva), riprende ‘letteralmente’ il discorso, presentando in questa personale una selezione di opere realizzate negli ultimi trent’anni, in cui sono presenti riferimenti al linguaggio scritto.


Tra le varie opere si segnalano la più recente, che da il titolo alla mostra (Leggere tutti, leggere meno, in cui il cambio di verbo fa assumere nuove provocatorie valenze al famoso slogan sindacale degli anni settanta ‘lavorare tutti, lavorare meno’) e il video Comunic’azioni, del 1994, che documenta i messaggi degli studenti di Roma La Sapienza e Bologna, nei bagni delle rispettive università. Il modo in cui sono stati ‘postati’ i testi dimostra che l’esigenza di comunicare dei giovani nelle modalità ormai da tutti acquisite dei social network, è sempre stata presente nell’aria, quantomeno in quella mefitica dei servizi igienici. Solo, e più agevolmente, ora si scrive grazie ad  internet, anziché sulla porta di un bagno. E forse è proprio lì che a Mark Zuckerberg è venuta l’idea di Facebook...


Altre opere presenti in mostra, in ordine cronologico: La biblioteca di Mr P., tempera su tela del 1983. Cinema pro-dotti: glossario, opera su carta del 1991. Lì/There, fotografia realizzata per la collettiva ‘Via dall’Appennino’, curata da Guido Guidi e George Tatge a Forlì nel 1993. Un chicco di riso sul tuo nome, opera su carta del 1994, dalla performance omonima presentata a al Villaggio Globale di Roma nel dicembre 1994, durante la serata artistica ‘Parzialmente Stremati’. Carte alle origini, installazione presentata per la prima volta nel 1994 alla Libreria Tuttilibri di Roma, nell’ambito della collettiva ‘Infiltrazioni’, curata da Cecilia Casorati e Barbara Martusciello. R.S.V.P., opera e allo stesso tempo fotografia/documento dell’installazione omonima, realizzata in travertino nel 2010, alle Terme Albule di Roma, per la collettiva ‘Land Art’, curata da Lucrezia Rubini.

Artisti:           

Osvaldo Cavandoli, Sobhi Cherif,  Nestore Del Boccio,  Werther Germondari, Myriam Laplante,

Gianni Piacentini, Massimo Ruiu, Samuele Vesuvio, Silver.


Curatore:        Werther Germondari


Collettiva con opere di nove artisti, tutte provenienti dalla collezione dell’OGA, in cui sono presenti riferimenti al mondo animalesco e bestiale.


[immagini della mostra/exhibition view]

LA COLLEZIONE BESTIALE, group exhibition, 20-25 / 11 / 2013:

Werther Germondari, No title (Sfinge), 1993

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Werther Germondari, ZOOPSIE, solo exhibition, 28/2 - 3/3/2014:

Werther Germondari, facendo seguito a ‘La Collezione Bestiale’ (l’ultima mostra collettiva realizzata all’Ospizio Giovani Artisti nel 2013), espone in questa personale una selezione di opere realizzate negli ultimi tre decenni, in cui sono presenti riferimenti al mondo animale.


Opere in mostra: Picchio Pinocchio, del 2010, con documentazione delle installazioni realizzate per ZOOart, a Cuneo, nel 2010, e di quella permanente al Giardino di Sculture 'La Serpara', a Civitella d'Agliano, nel 2011. Cucù séttete, fotografia, del 2010. Anelli di totano fossili, progetto di installazione del 2003, presentato nella mostra Sassi Vivaci al Museo di Arte Contemporanea di Barge (Cuneo) nello stesso anno, e in seguito stampato in serie (20+1A) per la 18a Triennale Grafica di Grenchen (Svizzera) nel 2009. Hommage à Doisneau, 2002, fotografia dalla serie Panca Popolare Italiana, presentata per la prima volta nella personale 'Relax… it's a World in progress' alla Triennale di Fotografia di Odense (Danimarca) nel 2003. Anelli di totano vivi, due acrilici su tela e una tecnica mista del 2002, dalla serie omonima, realizzata per la personale nello spazio Fabrica di Roma nello stesso anno. Panther Crash, fotografia del 1994, esposta nella collettiva ‘Ellisse’, alla Libreria Estense di Modena nel 1995, e vincitrice del primo premio nella mostra collettiva ‘Crash’, realizzata al Circolo degli Artisti di Roma nel 2010. Senza titolo, fotografia del 1991, premiata al 10° Concorso Fotografico della Repubblica di San Marino nello stesso anno. Contestazione, fotografia del 1981, ‘finalizzata’ in molteplici versioni e vincitrice di numerosi premi fotografici.

Werther Germondari, Panther Crash, 1993

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LA COLLEZIONE ASTRATTA, group exhibition, 22-27 / 4 / 2014:

Artisti:

Roberto Annecchini, Luigi Battisti, Gino Calenda di Tavani, Pier Paolo Coro, Carlo Gallerati, Werther Germondari, Vincenzo Monticelli Cuggiò, Franco Ottavianelli.


Curatore:Werther Germondari


Collettiva con opere pittoriche, grafiche e fotografiche di otto artisti, tutte provenienti dalla collezione dell’OGA, che esulano dalla rappresentazione oggettiva del reale; nel caso delle opere realizzate con il mezzo fotografico il più complesso emanciparsi dalla realtà avviene attraverso la ricerca di un ‘astrattismo’ presente nella realtà stessa.

Werther Germondari, Nuova Sezione Aurea, 2006

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UNA STRADA DIRITTA LUNGA VENT’ANNI, 19-25 / 5 / 2014


Artisti:Werther Germondari, Maria Laura Spagnoli


Esattamente vent’anni dopo la sua presentazione al Festival di Cannes, nella Selezione Ufficiale in Concorso, l’Ospizio Giovani Artisti commemora ‘Una strada diritta lunga’, uno dei cortometraggi più visti e discussi degli anni’90, il cui progetto iniziale era pensato in realtà per la realizzazione di una video-installazione in una galleria d’arte. La mostra presenta le due versioni esistenti, interviste televisive, documentazioni bibliografiche e foto di scena del set, di Francesco Cavaliere, che è anche attore protagonista nel cortometraggio.


Nel 1993, cioè un anno prima della realizzazione del cortometraggio, Werther Germondari pensava a ‘Una strada diritta lunga’ come ad un lavoro in cui l’immagine fosse strettamente legata alla musica, tanto che la generazione di quest’ultima doveva nascere dalla stessa sequenza di montaggio, e sulla rivista bolognese di trasversalità artistiche ‘La Stanza Rossa’ (n°6, anno 2, Ed. dell’Ortica) scriveva: “Il metodo di lavoro ha previsto la progettazione di un sistema che colleghi strettamente ripresa, montaggio e suono: la volontà è infatti quella di creare un continuum, in ragione anche delle brevità del film, tra la sequenza del montaggio e quella musicale durante i titoli di testa e di coda. Ciò ha portato alla scelta di sette inquadrature base; assegnando una nota a ciascuna inquadratura la sequenza di montaggio si trasforma in uno spartito. Sarà il computer a consentire l'esecuzione musicale di tutte le possibili combinazioni, permettendo di decidere l'assegnazione definitiva inquadrature/note. Lo spartito ricavato subirà prevedibilmente varie elaborazioni, sia per quello che riguarda i tempi e le pause musicali rispetto ai ritmi del montaggio definitivo sia per approfittare, ad esempio, delle inquadrature di dettagli; queste ultime, prevedendo al loro interno delle differenze, sono infatti sfruttabili come micro-varianti di uno spartito minimale. Verrà comunque sempre mantenuta inalterata l'identità tra la sequenza delle inquadrature nel film e quella delle note nei titoli’. Il lavoro si sviluppò invece in forma cinematografica, addirittura ‘classica’, con tanto di utilizzo del 35mm, e in co-regia con Maria Laura Spagnoli. Tale scelta fu essenzialmente dovuta a due fattori: il fatto che Germondari, interessato da sempre alle interazioni tra il mondo delle arti visive e quello cinematografico, si era da poco diplomato come borsista al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e poi che, come scriveva sempre Germondari nello stesso articolo, ‘come il soggetto potrebbe continuare all'infinito, la strada diritta lunga potrebbe non finire mai, sorta di metafora della striscia di pellicola’. Così come poi invece la pellicola, a causa dell'arrivo del digitale, ha fatto una brutta fine, nel corto non sono poi state usate musiche, ma alcuni 'effetti', campionati, sono stati ‘suonati’ in diretta durante il mix. Nella sua versione cinematografica ‘Una strada diritta lunga’ ha avuto un’enorme diffusione in festival internazionali, vincendo premi, poi in rassegne, venendo distribuito nei cineforum e poi in un film composto dai migliori cortometraggi degli anni novanta. Venne inoltre trasmesso in numerose televisioni internazionali. ‘Una strada diritta lunga’ fu anche preso come esempio in libri su di come realizzare un cortometraggio, come ‘Fare un Corto’, di Vincenzo Scuccimarra (ed. Dino Audino), del 1996, o analizzato all’università in tesine di semiotica. Anche il poster del cortometraggio, realizzato sempre da Germondari, venne presentato in mostre, o inserito in libri, come ‘La strada, mito e metafora’ del 1996 (ed.Lupetti).

Werther Germondari, Una strada diritta lunga, 1994

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WERTHER GERMONDARI - TRAGUARDO/FINISH LINE

performance per la Giornata del Contemporaneo - 11/10/2014


Un uomo ‘inaspettato’ informa i guidatori che percorrono una strada circa il fatto di essere arrivati al traguardo di una gara inesistente... dopo essere stata realizzata in varie città d'Europa, dal 2006 ad oggi, la performance 'Traguardo' è stata realizzata da Germondari per la prima volta a Roma, di fronte alla sede dell’Ospizio Giovani Artisti.

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LA COLLEZIONE QUOTIDIANA, group exhibition, 27-31/10/2014


Artisti:

Serafino Amato, Pino Boresta, Werther Germondari,

Pietro dei Conti Morelli, Dragana Parlac, Gianni Piacentini


L’Ospizio Giovani Artisti presenta una collettiva sul tema del ‘gesto quotidiano’

che diviene artistico, con opere di sei artisti, tutte provenienti dalla collezione dell’OGA.

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WERTHER GERMONDARI - SPEREQUAZIONI

solo exhibition, 1-5/12/2014


Mostra personale con una selezione di opere a tematica economico-finanziaria, realizzate da Werther Germondari negli ultimi vent’anni.


Opere presenti in mostra, in ordine cronologico: Lo sbarco delle Mille, dalla serie ‘Arte Infiltrata’, realizzata per il Museo dell'Immagine Fotografica e delle Arti Visuali dell'Università di Roma Tor Vergata, nel 1996. M12/Sardegna, fotografia del 2001 dalla serie Panca Popolare Italiana, esposta per la prima volta alla Triennale di Fotografia di Odense, in Danimarca, nel 2003, nella personale ‘Relax, it’s a world in progress’. Liquidity, video del 2003, in cui un pesce riflette sulle possibilità di investimento del denaro presente nella fontana che lo ospita. SIMbiosi, immagini dalla performance realizzata nel 2005 negli spazi romani di MarguttArcade, per la mostra ‘Coscienza.Collettiva’, in cui Germondari chiede l’elemosina mentre parla costantemente al telefono cellulare. Vilnius/Benetton, fotografia del 2008, ma mai esposta prima di questa mostra. Mutui Panca Popolare Italiana, cartellone pubblicitario del 2009, dalla serie omonima, installato nello stesso anno a Potenza, nell’ambito della collettiva in Paesaggio Urbano ‘Pubblicinvasioni’. Debito Pubblico, del 2013, fotografia già esposta alla LVII edizione del Premio Cascella nello stesso anno. Tutto a un €uro/Tutti alla N€uro, opera grafica inedita, del 2014.

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IL GIOCO NELL’OGA, group exhibition, 11-22/3/2015


Artisti:

Pino Boresta, Massimo De Giovanni, Kristien De Neve, Werther Germondari,

Itto, Franco Mapelli, Armando Moreschi, Branislav Petric


L’Ospizio Giovani Artisti presenta una collettiva di otto artisti, con opere sul tema del gioco.

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LA COLLEZIONE INTERLOCUTORIA, group exhibition, 10-20/6/2015


Artisti:

Nicola Bertoglio, Pino Boresta, Angela Caporaso, Kristien De Neve,
Nicola Frangione, Werther Germondari, Itto, Gianni Piacentini, Alberto Barach.

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immagini della mostra /exhibition viewhttps://www.facebook.com/media/set/?set=a.855449137859331.1073741839.408296349241281&type=3https://www.facebook.com/media/set/?set=a.855449137859331.1073741839.408296349241281&type=3shapeimage_1_link_0

WERTHER GERMONDARI - NUTRIRE L’ARTISTA, solo exhibition, 30/10-6/11 2015



In omaggio alla chiusura dell'Expo di Milano ‘Nutrire il Pianeta’ Werther Germondari presenta una personale dal titolo ‘Nutrire l’Artista’, in cui esporrà una selezione e documentazione di lavori realizzati negli ultimi trent’anni, in cui sono presenti le tematiche del cibo e dell’alimentazione.


Queste le opere in mostra, in ordine cronologico: Silos, fotografia in bianco e nero del 1983. Una documentazione dall’installazione/evento Trap-TV, ‘esperimento’ realizzato in Olanda nel 1994, in cui un topo poteva scegliere tra due trappole in cui erano presenti rispettivamente il formaggio vero e quello ‘trasmesso’ in televisione. Molto intelligentemente il topo prese il formaggio vero e andò a mangiarlo davanti alla televisione. Delle immagini dalla serie fotografica Panca Popolare Italiana, realizzate tra il 2000 e il 2002, già presentate alla Triennale di Fotografia di Odense (Danimarca) nel 2003. Una documentazione della video-performance Making Love: Foreplay (Facendo l’amore: i preliminari) in cui Veruska Cattelan prepara un prosciutto per arrivare all’affettatura vera e propria (eliminazione dell’osso, ecc.). Tale azione, compiuta dalla performer nuda, diviene metafora della fase iniziale dell’atto amoroso, notoriamente più apprezzato dalle donne che dagli uomini, che tendono ad arrivare più velocemente al sodo (in questo caso alla prima fetta). Cannibal’s Commercial, spot pubblicizzante barattoli di carne umana che è stato realizzato insieme a Maria Laura Spagnoli per lo spettacolo teatrale ‘Giochi di Mano’ di Furio Bordon, messo in scena all’Ostadetheater di Amsterdam nel 2005. Come installazione quest’ultimo lavoro ha ricevuto una menzione speciale al Premio DAMS di Bologna nello stesso anno. Un’immagine dalla performance L’Artista de Gastro Pretorio, del 2007. Cibo d'Artista, del 2010, omaggio alla ‘Merda d’Artista’ di Piero Manzoni (e in quanto tale vuole proprio essere simbolicamente il cibo che porta a realizzare quest’ultima...) Come per le 90 scatolette di Piero Manzoni, anche in questo caso sono stati realizzati 90 multipli. Infine, sarà presente una piccolissima documentazione su RIS8, performance ‘in salsa dadaista’ realizzata nel 2010 insieme a Maria Laura Spagnoli, all’interno della cena/evento di più artisti ‘White Niggers Dinner’: “in una cena senza cibo i RIS, prima in bianco, ne cercano ogni possibile piccola traccia e, in mancanza di sufficienti quantità, si adoperano per divenire almeno RIS8...”.

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