THE ROUNDABOUT PROJECT, group exhibition, Forlì, Italy, 2010. Curator/Project: Anton Roca


The 'mellitic' relationship man/car/circulation has been the subject of my artistic research in the last twenty years.

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Considering my previous research and experience, I was therefore pleased to work on the theme of the roundabout, a structure which in recent years has been built everywhere in Italy, after it has been used extensively in other countries (especially in France).

My project proposes two installations for two different roundabouts. The first intervention would be in Rome (where I live and work) and concerns the installation of traffic light within a roundabout in Largo Cesare Zavattini. Obviously, such paradoxical collocation (therefore the title Ossimo-rotonda) wants to be a symbolic tribute 'to memory'. In fact, we should not forget that where there is now a roundabout perhaps there was once a traffic light, and in the same way we should not forget many other things of our existence, even if the may seem irrelevant.

The installation Calcinculetto is thought for a roundabout in Amelia, a town in the south of Umbria, another place where I live and work. I like the merry-go-round theme for this place, because of its 'village' feeling, but above all I like the idea that children could 'break the law' by 'spinning around' inside the roundabout. As soon as they grow up they will not be allowed to do so anymore.

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Il ‘mellitico’ rapporto uomo/automobile/circolazione è oggetto della mia ricerca artistica da almeno vent’anni. Del 1989 è infatti l’intervento Parcheggio Coperto, nella Chiesa di S.Gregorio Minore a Spoleto.

Nel 1991 ho invece potuto parcheggiare La prima auto del parcheggio multipiani.

Nell’ambito della sperimentazione filmica, a parte alcuni super8 realizzati tra il 1985 e il 1993, è da menzionare Roma 56-55, film in 16mm di 40”, del 2000.

In seguito mi sono dedicato a piccoli lavori, che ho poi riunito nella mostra personale Auto/ritratti, realizzata nello spazio dell’AOCF58 di Roma nel 2003.

Sono tornato all’installazione nel 2006, realizzando aPpagamento, a Foligno, nell’ambito della mostra collettiva SegnalEtico, e I baffi di via Gioconda, a Roma, per la collettiva Corto-Fonino del 2007.

Nel 2006 ho anche realizzato, sul tema ‘circolazione stradale’ la performance dal titolo Traguardo/Finish line, nell’ambito della collettiva Viaggiatori sulla Flaminia, in Umbria.

Date queste mie passate ricerche ed esperienze, mi ha quindi fatto molto piacere dedicarmi al tema della rotatoria stradale, che da qualche anno si realizza un po’ ovunque anche in Italia, dopo che si era cominciata ad usare già da molto tempo in altri paesi (soprattutto in Francia).

I miei due progetti prevedono due installazioni, in due differenti rotatorie, Il primo a Roma (dove vivo e lavoro), in largo Cesare Zavattini prevede l’installazione di semaforo al suo interno. Ovviamente tale collocazione, totalmente inutile e paradossale (da qui il titolo Ossimo- rotonda), vuole essere un simbolico omaggio ‘alla memoria’. Così come infatti non dobbiamo dimenticare che dove si trova ora una rotatoria un tempo magari c’era un semaforo, non ci dob- biamo dimenticare molte altre cose della nostra esistenza, anche se in un certo momento posso- no sembrarci poco rilevanti. L’installazione Calcinculetto è invece prevista per una rotatoria presente ad Amelia, località nel sud dell’Umbria, altro luogo in cui vivo e lavoro. Il tema della giostra per questo posto mi piaceva in quanto molto ‘paesano’, ma soprattutto mi piace l’idea di bambini che possono ‘trasgredire’, ‘girando’ all’interno della rotatoria. Appena passata l’età infantile nessuno glielo concederà più...


http://www.arteco.org/roundabout/roundabout_1.htm

 Werther Germondari © 1980 - 2020