Cinema

Essence is what gives life its most precious meanings. The essence of amber is princeless in perfumes, the scent and colour of saffron are most sought-after ingredients in international cousine. In the essence of a thing the very core of its nature and character are captured. Werther Germondari and Maria Laura Spagnoli have worked many years to improve the medium of the short film and distil the essence of cinema into internationally successful works. Their offerings are seldom longer than a minute and are stripped to bare essentials regarding visuals and narration. The camera guides the gaze of the audience and helps it along the brief narration. There is never anything to be seen which isn’t necessary, no background disturbs the scenes. This aesthetical purism enthrals audiences and gives the films a special weight. (Retrospektive, Oldenburg Film Festival, Germany, 2006).

"L'essenza è ciò che dà alla vita i suoi significati più preziosi. L'essenza dell'ambra è senza dubbio principe nei profumi, il profumo e il colore dello zafferano sono gli ingredienti più ricercati nella cucina internazionale. Nell'essenza di una cosa si coglie il nucleo stesso della sua natura e del suo carattere. Werther Germondari e Maria Laura Spagnoli hanno lavorato molti anni per migliorare il linguaggio del cortometraggio e distillare l'essenza del cinema in opere di successo internazionale. Le loro opere sono spesso anche non più lunghe di un minuto e sono ridotte all'essenziale per quanto riguarda le immagini e la storia. La cinepresa guida lo sguardo del pubblico e lo aiuta lungo la narrazione. Non si vede mai nulla che non sia necessario, nessuno sfondo disturba le scene. Questo purismo estetico affascina il pubblico e dà ai film un peso speciale”. (Retrospektive, Oldenburg Film Festival, Germany, 2006).

"Germondari ha uno stile di regia che spesso si concentra su elementi tradizionalmente di secondo piano, creando spesso uno stato di sospensione surreale. Usa il bianco e nero e il colore, l’animazione, e predilige durate molto brevi per i suoi corti. Spesso gira piccoli ‘muti’, in cui il rumore delle cose prende il posto del dialogo tra gli esseri umani. Alcuni dei suoi esperimenti dimostrano il superamento del confine tra arte e cinema, altri la sua attitudine ludica alla provocazione" (Steve Della Casa, ‘La 25a ora’, tv La7, 2006).

"Un filmmaker di rara coerenza che lavora sull’aspettativa di un evento rivelatore, (...) dilatandola in modo estenuante, fino a deluderla beffardamente" (Vincenzo Scuccimarra, Autori in breve, 10 anni di corti in Italia, Mostra Cinema di Pesaro 1999).


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