The body as a language of the unconscious, sexuality as a distorted mirror of existence. In this exhibition, Knoten and Germondari explore inner territories through radically different yet equally revealing approaches. Knoten pushes the representation of the body toward excess and the uncanny, with a grotesque, visionary style that challenges taboos and conventions, turning desire and fear into raw visual matter. Germondari, by contrast, sharpens conceptual language with surgical irony: his gaze is lucid, disarming, capable of deconstructing erotic codes until their absurdity is laid bare. Despite their opposing tools, both artists lead us back to the most fragile and enigmatic core of identity—where the body is no longer just a surface, but a map of inner transformation.
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Il corpo come linguaggio dell’inconscio, la sessualità come specchio deformante dell’esistenza. In questa mostra, Knoten e Germondari esplorano territori interiori attraverso forme radicalmente diverse, ma ugualmente rivelatrici. Knoten spinge la rappresentazione del corpo verso l’eccesso e il perturbante, con una visionarietà grottesca che sfida tabù e convenzioni, trasformando desiderio e paura in materia visiva. Germondari, invece, affila il linguaggio concettuale con un’ironia chirurgica: il suo sguardo è lucido, disarmante, capace di smontare i codici della rappresentazione erotica fino a svelarne l’assurdo. Entrambi gli artisti, pur con strumenti opposti, ci riportano al nucleo più fragile e misterioso dell’identità: quel punto in cui il corpo non è più solo superficie, ma mappa di una interiorità in perenne trasformazione.

Michael Knoten (Cheb, Repubblica Ceca, 1984) è un artista visivo e fotografo ceco che opera al di fuori delle istituzioni ufficiali e della scena accademica. È cresciuto e tuttora vive a Franzensbad, nella Repubblica Ceca. La sua produzione artistica si muove sul confine tra il mistico, il grottesco e una cupa meditazione sull'esistenza umana. Le opere di Knoten sono testimonianze intime della bellezza e della rovina, del corpo come specchio degli stati interiori, della fede e del dubbio, del desiderio e del dolore. Crea per necessità interiore - in modo crudo, senza compromessi, al di fuori delle mode e dei collettivi artistici. Ogni immagine, ogni fotografia è un frammento della sua mitologia personale. “Creo per necessità e per conflitto interiore. Per ripulsa verso l’estetismo vuoto e per il bisogno di parlare di ciò che fa male. La mia opera è una confessione, un grido, un’eresia – esplora i luoghi dove la società non guarda, o che ricopre con una patina di banalità. Al centro del mio interesse non c’è il corpo, ma l’anima – corrotta, ferita, contaminata dalla colpa e dal tradimento. Mi interessano il destino, la caduta, l'ebbrezza dolce del peccato e ciò che rimane dopo il crollo della fede. Visivamente attingo all’iconografia religiosa, ai simboli occulti, agli specchi oscuri del barocco, al potenziale della rinascenza, all’orgoglio dell’antichità e ai rituali pagani ormai perduti. La misericordia nei miei lavori si trasforma in indifferenza, l’estasi in spasmo, la fede in ossessione. Tutto viene messo in discussione. Ed è proprio in questa decomposizione che cerco la bellezza – o piuttosto ciò che ne resta: una reliquia, un’ombra. La mia arte non consola, interroga. Il mio lavoro non vuole essere decorazione, ma uno specchio dell’eresia che portiamo dentro di noi. Non sono un accademico, né un teorico – sono un testimone. E ciò che creo è testimonianza dell’uomo che ha perso l’innocenza, ma che forse proprio per questo ha trovato la verità”. (Micheal Knoten) www.deviantart.com/michaelknoten/gallery
Werther Germondari (Rimini, 1963) Artista visivo, performer e filmmaker, vive e lavora a Roma e ad Amelia, in Umbria. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge dai primi anni ottanta una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica, caratterizzate da uno stile fortemente ironico e surreale. Werther si è laureato nel 1988 con una borsa di studio al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ha poi conseguito la laurea DAMS in Istituzioni di Regia Teatrale presso l'Università di Bologna. Come filmmaker indipendente ha spesso collaborato con Maria Laura Spagnoli, la sua compagna di vita, realizzando numerosi cortometraggi. Cortometraggi che sono stati proiettati in numerosi festival (tra cui Cannes nel 1994 e Venezia nel 1996) e distribuiti nelle sale cinematografiche europee e su numerose emittenti televisive internazionali. Nel 1998, ha creato il progetto "Tractatus logico-phileroticus", un lavoro in progress per realizzare film sulla relazione della specie umana con il suo desiderio sessuale attraverso un approccio filosofico, ironico, grottesco e giocoso. Al momento i lungometraggi terminati sono Sex Equo (2011), Sex Novo (2021) e (S)explicitus (2022), mentre sono stati già realizzati nuovi episodi per Sex Novo II e (S)explicitus II e (S)explicitus III. http://www.werthergermondari.com/