I AM NOT A ROBOT, solo exhibition, Ospizio Giovani Artisti, Rome, Italy, 18/9-4/10 2024

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(italian below)

The exhibition stands out in the contemporary art landscape for its bold fusion of digital technology and erotic representation. The works on display use captcha, those little verification tests that we are used to seeing online. Captcha, an acronym for "Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart", is generally used to protect websites from automated access. In the exhibition "I am not a Sex Robot", however, these technological elements take on a new meaning, becoming tools for discovering and interacting with the human body in artistic form. Werther Germondari exploited the visual potential of captchas, incorporating fragmented images of naked bodies and erotic scenes within the grids. These fragments, apparently random and decontextualized, force the viewer to mentally reconstruct the complete image, a process that recalls the very act of decoding captchas. This act of reconstruction is not just a visual exercise, but an analogy to the human desire for understanding and discovery of the body. The works on display raise important questions about intimacy and voyeurism in the digital age. The act of "solving" a captcha to reveal an erotic image introduces a dimension of active participation of the visitor, who becomes complicit in the discovery of what is hidden. This process recalls the concept of voyeuristic desire, where the act of looking is intrinsically linked to arousal and transgression. The use of captchas, originally intended to protect privacy, in this context is transformed into a tool to explore and, paradoxically, violate that same privacy. The erotic image, often the object of censorship and control, is liberated and made accessible through a digital protection system, creating a conceptual short circuit that stimulates reflection. From an aesthetic point of view, the works on display play on the contrast between the coldness of the digital code and the warmth of erotic images. The visual fragmentation of captchas, with their sharp edges and regular structures, clashes with the fluidity and softness of the bodies represented. This visual dualism creates a tension that attracts and intrigues the viewer. On the other hand, provocation is an obvious central element of Germondari's exhibition. Using an everyday and seemingly innocuous tool like captcha to reveal erotic content challenges social norms and taboos on the depiction of nudity. This approach invites viewers to reflect on their perceptions and prejudices regarding sexuality and technology. "I am not a Sex Robot'" is an exhibition that not only explores the boundary between art and technology, but pushes it further, questioning the role of the observer in the enjoyment of erotic art. Through the innovative use of captchas, the artists involved offer a new perspective on the representation of the human body, challenging conventions and stimulating a critical dialogue on desire, privacy and surveillance in the digital age. (Ed Mongarri)

Werther Germondari will also be present with some of the works from the same project, in the group exhibition ‘Vento del Mediterraneo - Artisti Sciroccati in A3’, at the Kunst HausRot gallery in König (Switzerland), from 15 September to 6 October 2024.


La mostra si distingue nel panorama artistico contemporaneo per la sua audace fusione tra tecnologia digitale e rappresentazione erotica. Le opere in esposizione utilizzano captcha, quei piccoli test di verifica che siamo abituati a vedere online. Il captcha, acronimo di "Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart", è generalmente impiegato per proteggere i siti web da accessi automatizzati. Nella mostra "I am not a Sex Robot", tuttavia, questi elementi tecnologici assumono un nuovo significato, diventando strumenti per la scoperta e l'interazione con il corpo umano in forma artistica. Werther Germondari ha sfruttato il potenziale visivo dei captcha, incorporando immagini frammentate di corpi nudi e scene erotiche all'interno delle griglie. Questi frammenti, apparentemente casuali e decontestualizzati, obbligano lo spettatore a ricostruire mentalmente l'immagine completa, un processo che richiama l'atto stesso della decodifica dei captcha. Questo atto di ricostruzione non è solo un esercizio visivo, ma un'analogia con il desiderio umano di comprensione e scoperta del corpo. Le opere esposte sollevano domande importanti sull'intimità e il voyeurismo nell'era digitale. L'atto di "risolvere" un captcha per rivelare un'immagine erotica introduce una dimensione di partecipazione attiva del visitatore, che diventa complice nella scoperta di ciò che è nascosto. Questo processo richiama il concetto di desiderio voyeuristico, dove l'atto di guardare è intrinsecamente legato all'eccitazione e alla trasgressione. L’uso dei captcha, originariamente destinati a proteggere la privacy, in questo contesto si trasforma in uno strumento per esplorare e, paradossalmente, violare quella stessa privacy. L'immagine erotica, spesso oggetto di censura e controllo, viene liberata e resa accessibile attraverso un sistema di protezione digitale, creando un cortocircuito concettuale che stimola la riflessione. Dal punto di vista estetico, le opere in mostra giocano sul contrasto tra la freddezza del codice digitale e il calore delle immagini erotiche. La frammentazione visiva dei captcha, con i loro bordi netti e le loro strutture regolari, si scontra con la fluidità e la morbidezza dei corpi rappresentati. Questo dualismo visivo crea una tensione che attira e intriga lo spettatore. D’altronde la provocazione è un ovvio elemento centrale della mostra di Germondari. Utilizzare uno strumento quotidiano e apparentemente innocuo come il captcha per rivelare contenuti erotici sfida le norme sociali e i tabù sulla rappresentazione del nudo. Questo approccio invita gli spettatori a riflettere sulle loro percezioni e pregiudizi riguardo alla sessualità e alla tecnologia. "I am not a Sex Robot'" è una mostra che non solo esplora il confine tra arte e tecnologia, ma lo spinge oltre, interrogando il ruolo dell'osservatore nella fruizione dell'arte erotica. Attraverso l'uso innovativo dei captcha, gli artisti coinvolti offrono una nuova prospettiva sulla rappresentazione del corpo umano, sfidando le convenzioni e stimolando un dialogo critico sul desiderio, la privacy e la sorveglianza nell'era digitale. (Ed Mongarri)

Werther Germondari sarà presente, con parte delle opere dello stesso progetto, anche nella mostra collettiva ‘Vento del Mediterraneo - Artisti Sciroccati in A3’, alla galleria Kunst HausRot di König (Svizzera), dal 15 settembre al 6 ottobre. 

        Werther Germondari © 1980 - 2024